lunedì 16 marzo 2020
Università telematica: è più facile?
L'università telematica è più facile? No, semplicemente è molto più comoda da frequentare!
L’università telematica ha la fama di essere più facile rispetto alle università tradizionali. In realtà le cose non stanno proprio così.
Le università telematiche hanno sicuramente dei vantaggi grazie alla fruizione di corsi online che sono altra corsa rispetto alle lezioni tenute in aula. Ma studiare e conseguire una laurea in una università telematica non è proprio una passeggiata, come spesso si pensa. Al contrario, servono studio, preparazione, dedizione e passione. Facciamo chiarezza.
Qui abbiamo già parlato di come, se hai già sostenuto alcuni (o molti) esami in passato, possa essere più facile laurearsi, a volte anche studiando un solo anno, grazie ad un buon riconoscimento CFU (Crediti Formativi Universitari).
Università telematiche, un percorso più comodo per laurearsi
Quando sono nate nei primi anni 2000, le università telematiche hanno conseguito la fama di sfornare laureati i quali seguivano le lezioni da casa, studiavano su dispense, per poi fare esami che sono test a crocette. Oggi le cose sono nettamente cambiate.
Per prima cosa è intervenuto il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca (MIUR) che ha regolamentato la cosa. Il MIUR ha stabilito che in Italia ci sono solo 11 università telematiche che possono rilasciare diplomi di laurea che hanno pieno valore legale, come le lauree conseguite negli atenei tradizionali. Al di fuori di questi 11 atenei, il resto offrono corsi di studio e certificati che non valgono proprio nulla, al netto delle conoscenze acquisite.
E veniamo al percorso di studi. I corsi di laurea delle università telematiche, per materie, crediti ed esami sono del tutto simili ai corsi di studio delle università tradizionali.
Ma allora cosa cambia? La modalità di studio. Avere l’opportunità di seguire le lezioni da casa, a seconda dei propri orari e delle proprie esigenze, sicuramente semplifica la vita allo studente. È decisamente più facile organizzarsi in modo autonomo, rispetto al recarsi in aula, ascoltare la lezione, perdere ore nei viaggi e negli spostamenti, e attenersi rigorosamente a degli orari imposti dall’ateneo. Su questo non c’è dubbio. Ma poi comunque ogni materia prevede un esame, anche nelle università telematiche. E gli esami non si tengono a distanza, ma davanti ad una commissione d’esame composta dal docente ed eventualmente dai suoi collaboratori, proprio come per le università tradizionali. Dunque, non c’è nessuna scorciatoia in questo senso. Anche la tesi di laurea segue i consueti parametri: un elaborato di un certo numero di pagine da concordare con un professore e presentare ad una commissione di docenti in sede di discussione. Anche in questo caso, non ci sono differenze.
Studiare nelle università telematiche dunque non è più facile da un punto di vista delle materie. È solo più semplice da un punto di vista organizzativo. Il successo delle università telematiche è legato proprio a questo modello che non ad una presunta facilità negli studi.
Sono università infatti che hanno tra i loro scritti per la maggior parte lavoratori o donne madri, che non riuscirebbero a frequentare i normali corsi di laurea per l’impossibilità di seguire le lezioni negli orari stabiliti dalle università. Anche il costo delle rette non le rende assolutamente più “facili” perché si parla di una spesa di migliaia di euro l’anno, dunque non propriamente uno scherzo.
Esiste una università telematica più facile rispetto alle altre?
Le opinioni sulle varie università telematiche divergono e dunque non è semplice stabilire se qualcuna sia più facile di altre. Ma per chi vuole farsi un’idea di quale sia meglio scegliere, può consultare il sito dell’ANVUR, Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca. Si tratta di un organo statale che emette delle vere e proprie pagelle sui percorsi di studio offerti da tutte le università e non solo dalle università telematiche.
I principi a cui ispira il suo giudizio sono quello di indipendenza, imparzialità e professionalità. Ad emettere il giudizio sono dei veri e propri gruppi di lavoro divisi per aree tematiche, dei quali uno espressamente dedicato alle università telematiche. I giudizi vanno da 1 a 10, e con il punteggio di 5,5 l’università può considerarsi soddisfacente, con almeno 6,5 è pienamente soddisfacente, mentre con più di 7,5 il giudizio è molto positivo. Al di sotto del 5,5 il giudizio è negativo.
Per ogni ateneo viene poi rilasciato un rapporto dedicato che valuta diversi parametri tra cui il percorso di studio, l’offerta formativa, la modalità con cui sono reclutati i docenti. Segue anche un’analisi facoltà per facoltà. Andare ad analizzare questo rapporto permette di avere le idee chiare sugli standard seguiti da ogni ateneo.
In conclusione... è più facile studiare in una università telematica? Assolutamente no! Lo studio è per prima cosa una volontà e una scelta individuale. Ciò che rende facile conseguire una laurea è la determinazione, è crederci.
Per cui per prima cosa, prima di scegliere una università e un corso di laurea, bisogna davvero capire quanto veramente si vuole arrivare a conseguire il titolo accademico. Se c’è ferma volontà, allora tutto è più facile.