giovedì 22 agosto 2019
Facoltà universitarie per lavoratori
Sai quali sono le migliori facoltà universitarie per lavoratori? Scopriamolo insieme!
Con l'avvento delle università telematiche, da ormai diversi anni è possibile frequentare l'università e continuare a svolgere il proprio lavoro. Conciliare lo studio universitario e la propria attività lavorativa part o full time comporta però diverse difficoltà da affrontare.
Tra le varie componenti che andrebbero analizzate, oggi ci concentreremo sulle seguenti:
- Quali sono le facoltà universitarie per lavoratori più in voga, o che potrebbe avere senso preferire ad altre
- Perché il concetto di e-learning consente ai lavoratori di poter ottenere un titolo nei tempi previsti, superando gli ostacoli più comuni dell'università tradizionale, ovvero le distanze e l'obbligo di frequenza.
Innanzitutto, è necessario però fare una premessa.
Prima di intraprendere un percorso formativo di questo genere, è fondamentale avere la determinazione e le motivazioni necessarie per portarlo a termine.
In Italia infatti, secondo le ultime stime, il 55% degli iscritti non conclude l’università. E risultiamo purtroppo tra gli ultimi paesi in Europa in termini di percentuali di giovani che scelgono di intraprendere un percorso di studi universitario. Alcune tra le ragioni principali potrebbero essere gli elevati sforzi necessari in termini di impegno mentale, o la mancanza di fondi per cominciare un percorso universitario.
Se pensi di avere le risorse tanto mentali quanto, ci auguriamo, economiche, per ottenere una laurea, a seguire ti elenchiamo le facoltà universitarie per lavoratori più indicate.
Come noterai, ti renderai subito conto che la scelta è essenzialmente soggettiva e influenzata da fattori personali quali l'obiettivo per cui si vuole ottenere il titolo, la propria vocazione e altri elementi secondari.
Quali sono dunque le facoltà migliori per chi già lavora?
Se anche tu sei un lavoratore e stai pensando intraprendere un percorso universitario, probabilmente rientri in una di queste categorie:
- Chi vuole adempiere il proprio sogno nel cassetto, forse finire un corso di studi iniziano 10 o 20 anni fa
- Chi ha bisogno di un titolo che possa anche essere utilizzato come trampolino per occupare un posto migliore nel proprio lavoro.
Nel primo caso la scelta sarà strettamente personale in quanto dettata esclusivamente dalla tua predisposizione. In Italia nel 2020 la maggior parte degli studenti ha scelto un corso universitario afferente alle facoltà universitarie di economia e ingegneria. Risulta invece confermata la tendenza negativa per facoltà come architettura o giurisprudenza che, invece, 10 anni fa erano tra quelle più in voga.
La facoltà migliore per chi lavora quindi, in questo caso, non sarà determinata da fattori oggettivi come, per esempio, la complessità del percorso piuttosto che la qualità specifica dei corsi di laurea di una determinata facoltà di un ateneo. La scelta sarà piuttosto orientata sul gusto personale o sulla facoltà che include i corsi di laurea più vicini al percorso di studi iniziato anni fa che, sicuramente, nel tempo avrà subito forti stravolgimenti per quanto riguarda la tipologia di crediti formativi e quindi degli esami da sostenere.
Chi invece ha bisogno di un titolo di laurea per accedere a determinate posizioni professionali presso l'azienda o l'istituto dove già sta lavorando, è probabile che sia più orientato verso facoltà che offrono corsi di laurea erroneamente ritenuti più “facili”, come Scienze Politiche o della Comunicazione. Solitamente, la valutazione si basa sul fatto che si tratta di corsi di laurea brevi (3 anni) e che mediamente registrano la media più alta dei voti e una delle percentuali di studenti fuori corso tra le più basse in Italia.
Tuttavia, l'analisi non tiene chiaramente conto di diversi fattori fondamentali, come per esempio la vocazione personale nell'apprendere facilmente determinati tipi di nozioni piuttosto che la complessità di diversi esami, peraltro propedeutici, che entrambi i corsi citati includono nel loro piano di studi.
In conclusione, nonostante la scelta della facoltà sia importante per uno studente lavoratore, è più corretto concentrare il focus della decisione nella selezione di un ateneo adeguato. Un ateneo che possa garantire allo studente lavoratore quell'elasticità necessaria per poter effettuare un percorso snello, fluido e nei tempi previsti.
Perché scegliere le facoltà delle università telematiche se si è lavoratori?
Come anticipato, chi lavora e vuole studiare a differenza degli altri studenti ha particolari esigenze e la scelta dell’ateneo deve aiutarlo a poter conciliare il lavoro al proprio percorso di studi. Alcune di queste sono:
- Orari lavorativi da rispettare
- Poco tempo da dedicare agli studi
- Priorità del lavoro rispetto allo studio, sia in termini di impegno mentale che temporale
Le università telematiche facilitano lo studente lavoratore a non interrompere il suo percorso di studi, e rispondono a quelle che sono le sue principali necessità.
Grazie al sistema di e-learning infatti ogni studente potrà programmare dove e quando seguire la sua prossima lezione. E' infatti sufficiente collegarsi alla piattaforma con un PC, un telefono o un tablet e sarà subito possibile scaricare il materiale didattico, sia video che in formato grafico o testuale.
Molti dei corsi telematici oggi proposti non hanno obbligo di frequenza e richiedono la presenza dello studente esclusivamente per l’esame, piuttosto che la visione di una quantità minima di videolezioni
Facoltà universitarie per lavoratori: Gli altri vantaggi delle telematiche
Le università telematiche hanno iscrizioni aperte tutto l’anno. Non è necessario aspettare l’inizio dell’anno accademico a settembre o a gennaio. Ogni momento è quello giusto.
Per iscriversi inoltre non è previsto nessun test di ingresso. Questo si traduce in un risparmio di tempo per il lavoratore che non dovrà iniziare a studiare ancora prima di essere ufficialmente uno studente universitario.
Il valore legale della laurea
Sfatiamo un pregiudizio: le università telematiche non offrono un percorso di studio più agevole rispetto ai classici atenei. La preparazione richiesta per affrontare un esame non è poi differente. Il vantaggio dell’università telematica per lo studente lavoratore è quello di risparmiare il tempo che avrebbe perso nel seguire fisicamente le lezioni, magari sottraendolo al lavoro (che spesso può tradursi anche in una decurtazione dello stipendio). Insomma, la vera praticità è l’autogestione della modalità di usufruire delle lezioni.
Al termine del percorso di studio, e dopo l’elaborazione di una tesi, arriverà la tanto sognata laurea, che ha lo stesso valore legale di quelle degli atenei tradizionali.
Tutto questo a patto che ci si iscriva in una delle 11 università telematiche riconosciute dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.
È bene diffidare infatti delle scuole di formazione che non sono accreditate presso il Miur, perché il titolo di studio conseguito non avrebbe alcun valore legale.